A pochi giorni dalla scadenza del primo acconto IMU si hanno già le prime stime degli istituti di credito su quanto versato.
In base alle certificazioni bancarie che stanno affluendo in questi giorni, dalla prima rata dell’IMU arriveranno almeno 9 miliardi di euro; tuttavia tale cifra è ancora suscettibile di essere rivista al rialzo poiché mancano ancora i dati di alcune grandi banche e che, probabilmente, consentiranno di raggiungere i 9,7 miliardi attesi dal Governo.
Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze non ha ancora rilasciato dichiarazioni su questi dati che, qualora fossero confermati, lasciano ben sperare in considerazione anche dal fatto che il gettito della prima rata IMU sconta l’effetto della rateizzazione prevista dal decreto n. 16 del 2012 sulle semplificazioni fiscali (sulla prima casa si poteva optare per il pagamento in tre tranches anziché in due, con l’effetto di corrispondere a giugno il 33 per cento dell’imposta e non il 50 per cento).
Inoltre, si segnalano altre due ragioni che giustificano un certo ottimismo: la prima deriva dall’incompletezza delle certificazioni bancarie sugli F24 pervenuti finora; la seconda dalla possibilità concessa ai proprietari meno convinti a pagare di ricorrere al ravvedimento operoso e, quindi, presentarsi alla cassa nei prossimi giorni, effettuare il pagamento e vedersi applicata la sanzione minima. (Il Sole 24 Ore del 29 giugno 2012, pag. 31, Eugenio Bruno, Marco Mobili )
Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze non ha ancora rilasciato dichiarazioni su questi dati che, qualora fossero confermati, lasciano ben sperare in considerazione anche dal fatto che il gettito della prima rata IMU sconta l’effetto della rateizzazione prevista dal decreto n. 16 del 2012 sulle semplificazioni fiscali (sulla prima casa si poteva optare per il pagamento in tre tranches anziché in due, con l’effetto di corrispondere a giugno il 33 per cento dell’imposta e non il 50 per cento).
Inoltre, si segnalano altre due ragioni che giustificano un certo ottimismo: la prima deriva dall’incompletezza delle certificazioni bancarie sugli F24 pervenuti finora; la seconda dalla possibilità concessa ai proprietari meno convinti a pagare di ricorrere al ravvedimento operoso e, quindi, presentarsi alla cassa nei prossimi giorni, effettuare il pagamento e vedersi applicata la sanzione minima. (Il Sole 24 Ore del 29 giugno 2012, pag. 31, Eugenio Bruno, Marco Mobili )