Il 20 gennaio è stato approvato in Consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo che andrà a riformare la disciplina del licenziamento disciplinare nella pubblica amministrazione e che prevederà una guerra ai fannulloni grazie a una serie di misure che arrivano persino a configurare il reato penale di “omissione di atti d’ufficio”.
Non convince la previsione della sospensione dal servizio e dalla retribuzione del dipendente colto in flagranza, entro le 48 ore, in assenza di contraddittorio. Mentre la possibilità di sospendere dall’attività lavorativa il dipendente che abbia tenuto gravi comportamenti, rispecchia una misura già esistente, desta invece seri dubbi la sospensione dalla retribuzione, che corrisponde non tanto a una misura cautelativa, quanto a una vera e propria sanzione attuata senza contraddittorio e, dunque, al di fuori delle regole e delle garanzie previste dalla legge e dal contratto collettivo. (Il Sole 24 Ore del 5 febbraio 2016, pag. 41, di Gabriele Fava )