Continua ad aumentare l’interesse sulla possibilità di estendere fino a 120 rate le dilazioni con Equitalia, le cui regole sono state disciplinate dal D.M. 6 novembre (G.U. n. 262 del 8 novembre).
Si ricorda che le attuali 72 rate mensili possono infatti diventare 120, con possibilità di una proroga straordinaria del residuo debito per altri 10 anni: ad esempio, un contribuente che dopo 4 anni avrà già pagato 48 rate, potrà, se in possesso dei requisiti, chiedere una proroga straordinaria del residuo debito per altri 10 anni.
Con questa nuova possibilità, i piani di rateazione si distinguono ora in:
- rateazione ordinaria, della durata massima di 72 rate;
- rateazione in proroga ordinaria, della durata massima di 72 rate;
- rateazione straordinaria, della durata massima di 120 rate;
- rateazione in proroga straordinaria, della durata massima di 120 rate.
Si deve tener presente che i piani di rateazione straordinari fino a 120 rate mensili si potranno concedere qualora il debitore si trovi, per ragioni estranee alla sua responsabilità, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica.
La richiesta dei piani straordinari è attestata dallo stesso debitore con istanza motivata; gli stessi saranno concessi qualora ricorrano congiuntamente la condizione di accertata impossibilità per il debitore di eseguire il pagamento del credito secondo un piano ordinario e quella di solvibilità dello stesso debitore, valutata in relazione al piano di rateazione concedibile. Queste condizioni sussistono quando l’importo della rata:
- per le persone fisiche e le ditte individuali con regimi fiscali semplificati, è superiore al 20 per cento del reddito mensile del nucleo familiare del richiedente, avuto riguardo all’Indicatore della Situazione Reddituale (Isr), rilevabile dalla certificazione dell’indicatore Isee dello stesso nucleo;
- per i soggetti diversi dalle persone fisiche, è superiore al 10 per cento del valore della produzione, rapportato su base mensile. (Il Sole 24 Ore del 13 novembre 2013, pag. 29, di Salvina Morina, Tonino Morina)