Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, durante le audizioni parlamentari sul decreto pagamenti, ha affermato che la mancanza di una norma esplicita che permetta agli istituti bancari di scorporare ciò che affluisce nei conti correnti, rende possibile il pignoramento di quanto presente a saldo su tali conti, nonostante i limiti di pignorabilità degli stipendi e degli altri emolumenti da parte dei concessionari della riscossione introdotti dal D.L. n. 16/2012.
La posizione dell’Agenzia delle Entrate sembra più rigida di quella di Equitalia che applica i limiti alla pignorabilità degli stipendi quando il debitore riesce a provare che sul conto corrente in entrata transita solo l’accredito della pensione o lo stipendio.
Equitalia e altri creditori hanno la facoltà di aggredire direttamente l’intera somma detenuta sul conto corrente del debitore piuttosto che avviare una procedura coattiva di pignoramento dello stipendio o della pensione. (Italia Oggi del 18 aprile 2013, pag. 27, Beatrice Migliorini )
Equitalia e altri creditori hanno la facoltà di aggredire direttamente l’intera somma detenuta sul conto corrente del debitore piuttosto che avviare una procedura coattiva di pignoramento dello stipendio o della pensione. (Italia Oggi del 18 aprile 2013, pag. 27, Beatrice Migliorini )