Con l’inizio del nuovo anno, i professionisti devono verificare le procedure attuate per l’adempimento degli obblighi previsti in materia di antiriciclaggio.
Infatti, oltre ad imporre di segnalare alle autorità competenti le operazioni sospette di riciclaggio e le infrazioni in materia di utilizzo del contante, la disciplina per il contrasto al riciclaggio di “denaro sporco” impone ai professionisti una serie di adempimenti «formali», che richiedono un’adeguata organizzazione dello studio.
In primo luogo, è opportuno definire le procedure interne che stabiliscano chi è incaricato dei diversi adempimenti, con deleghe chiare, e che, nello stesso tempo, garantiscano un’adeguata formazione.
In pratica, poi, i passaggi che il professionista deve fare in base alla normativa antiriciclaggio sono:
In primo luogo, è opportuno definire le procedure interne che stabiliscano chi è incaricato dei diversi adempimenti, con deleghe chiare, e che, nello stesso tempo, garantiscano un’adeguata formazione.
In pratica, poi, i passaggi che il professionista deve fare in base alla normativa antiriciclaggio sono:
- stabilire se la prestazione richiesta dal cliente è fra quelle soggette al monitoraggio;
- procedere con l’adeguata verifica della clientela;
- alimentare il fascicolo del cliente;
- registrare i dati rilevanti e le operazioni nell’archivio unico. (Il Sole 24 Ore del 31 dicembre 2012, Norme e Tributi, pag. 2, Silvio Pellegrino, Giovanni Valcarenghi )