Come ampiamente anticipato nei giorni scorsi, nel tardo pomeriggio di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il Def, il documento di economia e finanza che contiene le linee della politica economica di Palazzo Chigi.
In estrema sintesi, dalla lettura dei documenti emergono le seguenti novità.
Innanzitutto è stata trovata la copertura finanziaria necessaria per garantire quegli 80 euro in più in busta paga a titolo di detrazioni Irpef per i soggetti con un reddito fino a 25mila euro lordi l’anno (ricordiamo che la misura è contenuta nel pacchetto “La svolta buona”, di inizio marzo).
Le imprese si vedranno abbattere l’Irap del 5 per cento nel 2014 e del 10 per cento a decorrere dall’anno prossimo; prevista una revisione della politica dei bandi, sia nazionali che regionali, a favore delle imprese. La riduzione dell’Irap nella misura del 10% l’anno a regime potrà avere effetti di stimolo all’occupazione nel medio termine, con l’obiettivo di definire un sistema più equo, trasparente, semplificato e amico delle imprese. La riduzione del gettito fiscale dovuta al taglio permanente delle tasse per un valore dei circa 10 miliardi l’anno sarà compensata a regime da una riduzione permanente della spesa pubblica di analogo valore.
Aumenterà poi dal 20 al 26 per cento l’aliquota di tassazione delle rendite finanziarie, con esclusione dei Bot, a partire dalla seconda metà del 2014. I manager pubblici non potranno guadagnare importi superiori agli emolumenti spettanti al Presidente della Repubblica (attualmente pari a 239mila euro); previsto un taglio delle spese relative all’acquisto di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione per circa 700/800 milioni.
Piena attuazione inoltre al processo di Revisione della spesa, con un cambiamento stabile e sistematico dei meccanismi di spesa pubblica. I benefici previsti porteranno risparmi per circa 4,5 miliardi nel 2014, e fino a 17 per il 2015 e 32 per il 2016 rispetto al tendenziale. I risparmi conseguiti verranno principalmente utilizzati per la riduzione del cuneo fiscale.
Interventi anche in campo lavorativo, volti ad un miglioramento e una semplificazione del mercato del lavoro attraverso il Jobs Act. Il sistema sarà più inclusivo e dinamico, superando le rimanenti rigidità e contribuendo strutturalmente all’aumento dell’occupazione, soprattutto giovanile, e della produttività del lavoro.
Per dare risposte concrete ai cittadini, previste inoltre le seguenti misure immediate:
- 2 miliardi di risorse disponibili per il Piano Scuola, a cui possono attingere Comuni e Province per la messa in sicurezza degli edifici scolastici;
- 670 milioni di risorse aggiuntive nel 2014 e complessivamente oltre 2 miliardi nel triennio per le piccole e medie imprese nel Fondo di Garanzia;
- 1,3 miliardi per interventi destinati all’acquisto o alla ristrutturazione previsti per il Piano Casa;
- investimenti previsti dalle Politiche di Coesione nel nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali, nonché gli interventi contro il dissesto idrogeologico e la tutela del territorio. (Comunicato stampa 8 aprile 2014)