Le nuove disposizioni per la compensazione dei crediti tributari possono creare problemi e maggiori oneri a tutte le imprese “in regola”: la Legge di Stabilità 2014 (la Legge n. 147 del 2013, articolo 1, comma 574) prevede, con effetto già dalle risultanze delle dichiarazioni riguardanti il periodo d’imposta 2013, che i crediti relativi alle imposte sui redditi, alle loro addizionali e imposte sostitutive, alle ritenute alla fonte e all’Irap, per importi superiori a 15.000 euro annui, possono essere compensati orizzontalmente solo se la dichiarazione ha il visto di conformità (articolo 35, comma 1, lettera a), del D.Lgs. n. 241 del 1997).
La nuova restrizione si affianca a quelle già introdotte dal 2010 sull’utilizzo del credito Iva, che risultano ancora più stringenti: infatti, per l’Iva c’è anche una soglia “intermedia” (5.000 euro) che obbliga all’utilizzo del canale specifico telematico per la trasmissione dei Modelli F24 con cui si compensano importi ulteriori e, soprattutto, impone la preventiva presentazione (entro il mese precedente) della dichiarazione o del modello (annuale o trimestrale) attestante l’esistenza del credito che si intende utilizzare. Imposizioni, queste, che non sono state introdotte dal legislatore con riferimento ai crediti da imposte dirette ed Irap.
Si ricorda che la norma di riferimento per il rilascio del visto è l’articolo 2 del D.M. n. 164 del 1999, che stabilisce che tale rilascio «implica il riscontro della corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze della relativa documentazione e alle disposizioni che disciplinano gli oneri deducibili e detraibili, le detrazioni e i crediti d’imposta, lo scomputo delle ritenute d’acconto» e la verifica di:
- regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie ai fini delle imposte sui redditi e di quelle sul valore aggiunto;
- corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze delle scritture contabili e di queste ultime alla relativa documentazione. (Il Sole 24 Ore del 21 gennaio 2014, pag. 17, di Giorgio Gavelli, Massimo Sirri)