L’autore illustra le particolarità del nuovo ISEE, l’indicatore della «situazione economica equivalente» che misura reddito e patrimonio delle famiglie per modulare su questa base l’accesso ai servizi e le loro tariffe.
Il sistema messo a punto si rileva più preciso e, mediamente, più severo con le proprietà di case, conti correnti e titoli. Tuttavia sembra mostrarsi più attento ad aiutare le famiglie numerose e i disabili, cioè i primi utenti dei servizi di welfare.
In generale, le nuove regole fanno entrare tutte le voci di reddito e danno un maggior rilievo al patrimonio.
Sul primo versante, il calcolo si allarga a T.F.R., introiti da cedolare secca sugli affitti, assegni sociali e indennità, ma introduce uno sconto generale per dipendenti e pensionati: l’abbattimento è del 20 per cento, fino ad una detrazione massima di 3.000 euro per i dipendenti e di mille per i pensionati.
Per gli immobili, invece, l’effetto è dato dal passaggio dai valori ICI a quelli IMU, che sono più alti del 60 per cento, inoltre, per i conti correnti diminuiscono le franchigie (cioè le quote di patrimonio escluse dal calcolo) e cambia il criterio di calcolo. (Il Sole 24 Ore del 4 dicembre 2013, pag. 2, di Gianni Trovati)