Il Garante privacy ha diffuso ieri un parere che dà il via libera al nuovo redditometro ma impone una serie di condizioni a cui l’Amministrazione finanziaria dovrà uniformarsi nei propri controlli tramite il nuovo strumento di accertamento.
Il reddito del contribuente potrà essere ricostruito sinteticamente utilizzando soltanto spese certe e spese che valorizzano elementi certi. I dati relativi alle spese medie Istat non potranno, invece, essere mai utilizzati per determinare l’ammontare di spese frazionate e ricorrenti quali, per esempio, quelle per l’abbigliamento e i generi alimentari.
L’invito al contraddittorio dovrà specificare chiaramente la natura obbligatoria o facoltativa degli ulteriori dati eventualmente richiesti dall’Agenzia e le conseguenze di un eventuale rifiuto anche parziale, a rispondere.
Il Garante chiede di non utilizzare il valore del fitto figurativo (attribuibile a chi non ha un’abitazione di proprietà o in affitto nel Comune di residenza) nella fase di selezione dei contribuenti e di limitarsi a impiegarlo solo se necessario a seguito del contraddittorio. (Italia Oggi del 22 novembre 2013, pag. 25, di Andrea Bongi)