È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio 2013 il decreto del ministero del lavoro che introduce il congedo obbligatorio del padre lavoratore, oltre a forme di contributi economici alla madre, per favorire il rientro nel mondo del lavoro al termine del congedo.
I lavoratori dipendenti, diventati padri dal 1° gennaio 2013, debbono obbligatoriamente astenersi dal lavoro per una giornata e, facoltativamente, per altre due, per dedicarsi alle necessità del bambino appena nato. Per le tre giornate al padre assente spetta, a carico dell’Inps, una trattamento economico pari al 100% della sua retribuzione.
Il decreto introduce inoltre la possibilità per la madre di sostituire, in tutto o in parte, il congedo parentale, per un massimo di sei mesi, con la fruizione di servizi a tutela del bambino. I servizi, alternativi, sono o il “baby sitting” o servizi per far fronte a oneri della rete pubblica per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. È previsto un contributo di 300 euro mensili. (Il Sole 24 Ore del 15 febbraio 2013, pag. 21, Nevio Bianchi, Giuseppe Maccarone )
Il decreto introduce inoltre la possibilità per la madre di sostituire, in tutto o in parte, il congedo parentale, per un massimo di sei mesi, con la fruizione di servizi a tutela del bambino. I servizi, alternativi, sono o il “baby sitting” o servizi per far fronte a oneri della rete pubblica per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. È previsto un contributo di 300 euro mensili. (Il Sole 24 Ore del 15 febbraio 2013, pag. 21, Nevio Bianchi, Giuseppe Maccarone )