I tecnici del Ministero dell’Economia stanno approfondendo le osservazioni pervenute via internet con riferimento alle bozze del modello e delle istruzioni della dichiarazione Imu rese disponibili nelle scorse settimane in pubblica consultazione.
Saranno recepite diverse semplificazioni rispetto alla bozze finora pubblicate.
In particolare l’obbligo di dichiarazione Imu dovrebbe riguardare solo i contribuenti per i quali i Comuni hanno deliberato riduzioni di aliquote e non quelli a cui una possibilità di trattamento speciale era riservata dalla legge nazionale.
Nella bozza finora pubblicata si imponeva l’obbligo di dichiarazione a tutti i proprietari di immobili per i quali la legge prevedeva la possibilità che l’aliquota scendesse sotto il limite minimo di legge del 4,6 per mille.
In tale ambito rientravano tutti gli immobili dati in affitto e poi negozi, capannoni e più in generale gli immobili posseduti da soggetti Ires. In tali situazioni, l’aliquota Imu può arrivare al 4 per mille, solo su scelta del singolo Comune.
I Comuni, per esigenze di gettito, hanno frequentemente alzato le aliquote per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale.
Secondo la bozza finora pubblicata, sarebbero stati obbligati alla dichiarazione milioni di soggetti in teoria agevolabili, ma in realtà tassati più di quanto previsto con le aliquote standard.
La semplificazione che dovrebbe essere recepita prevede che la dichiarazione Imu andrà presentata solo per gli immobili situati nei Comuni che hanno effettivamente deliberato riduzioni di aliquote. (Il Sole 24 Ore del 23 ottobre 2012, pag. 12, Gianni Trovati )
In particolare l’obbligo di dichiarazione Imu dovrebbe riguardare solo i contribuenti per i quali i Comuni hanno deliberato riduzioni di aliquote e non quelli a cui una possibilità di trattamento speciale era riservata dalla legge nazionale.
Nella bozza finora pubblicata si imponeva l’obbligo di dichiarazione a tutti i proprietari di immobili per i quali la legge prevedeva la possibilità che l’aliquota scendesse sotto il limite minimo di legge del 4,6 per mille.
In tale ambito rientravano tutti gli immobili dati in affitto e poi negozi, capannoni e più in generale gli immobili posseduti da soggetti Ires. In tali situazioni, l’aliquota Imu può arrivare al 4 per mille, solo su scelta del singolo Comune.
I Comuni, per esigenze di gettito, hanno frequentemente alzato le aliquote per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale.
Secondo la bozza finora pubblicata, sarebbero stati obbligati alla dichiarazione milioni di soggetti in teoria agevolabili, ma in realtà tassati più di quanto previsto con le aliquote standard.
La semplificazione che dovrebbe essere recepita prevede che la dichiarazione Imu andrà presentata solo per gli immobili situati nei Comuni che hanno effettivamente deliberato riduzioni di aliquote. (Il Sole 24 Ore del 23 ottobre 2012, pag. 12, Gianni Trovati )